martedì 18 settembre 2012

Non bevo, non fumo... faccio la raccolta differenziata.


Dovrei, forse, andare a vedere Prometheus, visto quanto ho bestemmiato che in Italia sarebbe uscito più tardi che nel resto del mondo, parlavano di ottobre e invece, alla fine, è già uscito da qualche giorno. La cosa mi fa piuttosto piacere, invero.
Solo che non sono ancora andata.
E ho grosse remore nell'andare perché mi sento male solo a vedere il trailerone da tre minuti, e non sto scherzando. Fa venire l'ansia, quella roba. Per cui, se mai andrò a vederlo lo recensirò, in ritardo come sempre e malamente come quando mi incateno alla scrivania e vorrei, fortissimamente vorrei scrivere, ma non mi viene. Good game a me.
Per il momento, però, sto rimpolpando la mia cultura cinematografica con nuove piccole perle e, come i miei venticinque (sarebbero già un traguardone xD) lettori avranno visto, via via ne parlo un po' così, al volo, sulla scia dei sentimenti che mi hanno smosso durante la visione e quant'altro.
Ora, risalendo questa perlina a qualche giorno fa, probabilmente sarò molto evanescente nelle mie argomentazioni, ma una sensazione m'è rimasta addosso, tuttora: 50 e 50 (2011, Mandate Pictures, diretto da Jonathan Levine) mi ha fatto ridere, molto. E vi dirò di più, mi sentivo anche una mezza merdina a ridere perché la storia tutto è fuorché allegra.


Adam (interpretato da... lo so, lo so, non dite niente. Sono monotematica. Però Joe è bravo, non ci sono seghe) scopre, a ventisette anni, di avere un brutto tumore alla spina dorsale, con il 50% di possibilità di guarigione. La notizia lo getta in un caos mascherato da apparente calma ma la verità è che non riesce ad ammettere nemmeno a se stesso la rabbia e la frustrazione che prova; per soprammercato la sua fidanzata lo molla nel momento di maggiore bisogno, dopo aver fatto mancare sempre di più il suo aiuto. Fortunatamente Adam ha accanto il suo migliore amico Kyle - un immenso Seth Rogen - e l'impacciatissima tirocinante psicologa Katherine, interpretata da Anna Kendrick. Lungo il suo percorso di tentata guarigione, attraverso cure estenuanti e terapie psicologiche ancora un po' troppo ingessate, Adam saprà di non essere da solo a lottare, capirà cos'è ciò che più conta nella sua vita, eccetera eccetera.
Di per sé la trama non è un capolavoro di complessità ma, oltre a prendere spunto dalla storia vera del suo sceneggiatore, Will Reiser, la pellicola contiene un punto di forza fondamentale: la comicità. La malattia viene sì presa sul serio, ma ci si scherza su, a volte con uno humor che definire nero è fargli un complimento, tra vecchietti che offrono dolcetti homemade all'erba, tattiche d'imbrocco approfittatrici ed effetti collaterali della chemio sull'attività sessuale. Insomma, si esplora anche l'altro lato dello star male, quello proiettato all'esterno, verso il mondo; quello dove l'amico ti sta accanto e ti supporta senza fartelo notare troppo anzi, passando per quello un po' superficialotto e cinico; quello dove le persone che pensi staranno con te fino all'ultimo ti mollano perché incapaci di reggere; quello in cui la mamma è più sconvolta di te ma cerca di sublimare il dolore - tuo e suo - preparandoti il tè (nel bel mezzo della cena, poi...); quello in cui effettivamente capisci che puoi trarre qualcosa di buono anche dal male che ti affligge e che non sai se supererai.
JGL interpreta le angosce di Adam con una perizia disarmante, è bravo e non si tira indietro nel passare dal riso al pianto in un battito di ciglia, ma il vero mattatore qui è Seth Rogen, incredibile nel bilanciare la sua comicità con la delicatezza necessaria a non trasformare la tragedia in pura e semplice farsa. Rogen matura di film in film, acquisendo profondità introspettiva ma senza mai dimenticarsi delle commediacce cattive di Judd Apatow, dalle quali ha mosso i primi passi nel cinema.
Decisamente, guardatelo.

4 commenti:

lightingcloud ha detto...

per soprammercato la sua fidanzata lo molla nel momento di maggiore bisogno, dopo aver fatto mancare sempre di più il suo aiuto

ok, devo vederlo :°D

CleaStrange ha detto...

Ogni riferimento eccetera eccetera è puramente intenzionale, sbaglio? :°D

lightingcloud ha detto...

puramente.

tant'è che dopo la cit su FB c'ha messo venti minuti a venirmi a dire che le dispiaceva ecc ecc con tutti i pistolotti del caso *goduria*

CleaStrange ha detto...

ahahaha sadicone :°D