lunedì 24 settembre 2012

Che si dia il via alla contesa.


Poco fa, mentre spulciavo la rete - in un evidente esercizio acrobatico teso all'evitare la famigerata pulizia del cassetto dell'intimo - mi sono imbattuta in questo articolo risalente a un mesetto fa e che, per quanto stagionatino, ha smosso qualche corda nel mio animo. In soldoni, finito di leggere il titolo mi si è animato un sonoro dibattito nel cervello: http://www.cineblog.it/post/56125/david-cronenberg-sui-batman-di-nolan-sono-film-piuttosto-noiosi .

martedì 18 settembre 2012

Non bevo, non fumo... faccio la raccolta differenziata.


Dovrei, forse, andare a vedere Prometheus, visto quanto ho bestemmiato che in Italia sarebbe uscito più tardi che nel resto del mondo, parlavano di ottobre e invece, alla fine, è già uscito da qualche giorno. La cosa mi fa piuttosto piacere, invero.
Solo che non sono ancora andata.
E ho grosse remore nell'andare perché mi sento male solo a vedere il trailerone da tre minuti, e non sto scherzando. Fa venire l'ansia, quella roba. Per cui, se mai andrò a vederlo lo recensirò, in ritardo come sempre e malamente come quando mi incateno alla scrivania e vorrei, fortissimamente vorrei scrivere, ma non mi viene. Good game a me.
Per il momento, però, sto rimpolpando la mia cultura cinematografica con nuove piccole perle e, come i miei venticinque (sarebbero già un traguardone xD) lettori avranno visto, via via ne parlo un po' così, al volo, sulla scia dei sentimenti che mi hanno smosso durante la visione e quant'altro.
Ora, risalendo questa perlina a qualche giorno fa, probabilmente sarò molto evanescente nelle mie argomentazioni, ma una sensazione m'è rimasta addosso, tuttora: 50 e 50 (2011, Mandate Pictures, diretto da Jonathan Levine) mi ha fatto ridere, molto. E vi dirò di più, mi sentivo anche una mezza merdina a ridere perché la storia tutto è fuorché allegra.

venerdì 14 settembre 2012

Cara, si è rotto il rubinetto...

 
Ogni tanto mi rimetto a guardare film a caso, perché la mattina mi sveglio con quel pallino e diciamo che finché non l'ho esaudito non potrò essere contenta. Lo faccio più o meno con tutto, non solo con i film, il che suppongo denoti una sorta di maniacalità quasi patologica; ma il fatto è che i film, perlomeno quelli interessanti e che ti lasciano quel vago senso di incompiuto nelle budella, penso vadano guardati almeno due volte per poterli capire. È una considerazione che ho maturato venerdì scorso, quando sono andata a vedermi per la seconda (!) volta The Dark Knight Rises e ho iniziato a mettere insieme pezzi del puzzle che prima non solo non sapevo dove incastrare, ma neanche avevo scorto nel marasma generale, tipo il ricorrere continuo alla metafora della maschera. Magari ci tornerò più avanti.