venerdì 25 marzo 2011

Mix letali.

Della serie "non si smette mai di imparare", oggi mi sono resa conto che okay, frequenterò anche un corso di sceneggiatura, ma finora sono solo alle basi secche e caso vuole che una mia carissima amica, dall'ambivalente figura professionale futura di architetto e fumettista, mi ha proposto di scrivere un fumetto insieme. Non sono caduta nel panico, anzi, lì per lì ero talmente esaltata all'idea che poco ci mancava mi mettessi a saltellare come un'idiota per la stanza, ma praticamente subito dopo è subentrato il problema di natura tecnica: COME STRACAZZO SI SCRIVE UNA SCENEGGIATURA?! e lì sì, un po' di panico m'è venuto. Tuttavia sono difficile da scoraggiare se sono convinta di quello che sto facendo, cosicché adesso sono sommersa da manuali e sceneggiature cinematografiche e mi produrrò in una full immersion che, tra questo e la filologia germanica, non mi stupirei di uscirne sconvolta e scrivente fluenti sceneggiature in un altrettanto fluente anglosassone (una finezza per pochi eletti, insomma. Spero la mia prof apprezzi l'originalità dell'accostamento, quantomeno). Sempre rimanendo in tema, anzi modificandolo in "non si smette mai di scoprire cose nuove e interessanti", mi sono ributtata in un ascolto meno meccanico della musica grazie alle imbeccate di amici buongustai che mi hanno fatto scoprire delle cosine interessanti e comunque completamente diverse tra loro:

martedì 15 marzo 2011

Antieroi, pt. 2

Proseguendo quel discorso panoramico sugli antieroi che, presa da non si sa quale furore, avevo incominciato la settimana scorsa, oggi tenterò una pedestre analisi di uno dei film che più mi ha colpito negli ultimi mesi e no, non sto parlando di The Social Network: carino, per carità, fatto bene e tutto quanto (probabilmente potrei scriverne una recensione più qua); Zuckerberg, per come si comporta nei confronti degli suoi 'soci' potrebbe passare per antieroe ma in fondo fa solo lo stronzo e detto fra noi con le fattezze di Jesse Eisenberg risulta pure convincente in quanto tale, perché a vederlo com'è davvero di sicuro direste 'Eh? Con quella faccia? Ma fammi il piacere, quello non farebbe del male a una mosca, se ne starebbe tutto il giorno a spararsi segoni o giocare a WoW' e invece v'ha fregato, C'HA FREGATO a tutti, con quella faccia lì. Bella storia, eh?
Ad ogni modo, tornando nel seminato continuo ancora a chiedermi com'è che in troppi dicano che The Social Network è un capolavoro mentre Inception (che OOOPS! è il film di cui andrò a parlare), 'sì dai, bellino, ma non era da Oscar'.

lunedì 14 marzo 2011

La crisi dello scrittore.

Certe volte mi chiedo che ho fatto (anzi: RI-fatto) a fare un blog se non ho mai niente da dire, e certe volte mi chiedo che diamine mi intestardisco a fare a scrivere cose se 1) si rivelano delle cagate colossali, prive di idee originali o comunque di spunti che non facciano gridare al già sentito; 2) le parole non si vergano da sole. Sono sempre stata, difatti, una sostenitrice di quella teoria secondo cui la cosa più bella e stimolante da leggere è quella che viene fuori così, per caso, senza programmazioni. Sacrosantamente vero, devo dire. A parte per Twilight, che si sa - dalla bocca stessa della Meyer, (se un'entità superiore mai esista) ce ne scampi e liberi - essere frutto di un sogno fatto da lei medesima. Okay, mi sono detta, se quella scribacchina è riuscita a fare tutti quei soldi con un sogno, ci posso provare anche io, che oltretutto ho pure un'immaginario onirico piuttosto fervido e surreale. E cacchio se lo erano, quei sogni su cui ho preso appunti, ma il fatto è che li ho utilizzati per dettagli marginali, continuando a progettare tutto il resto nei minimi particolari e non riuscendo, peraltro, a delineare del tutto i personaggi, tantomeno a concretizzare tutti gli appunti che ho vergato. Quando ho chiesto aiuto e ho trovato facce annoiate, 'già visto' sbuffati con quasi supponenza (ammesso che si possa trarre supponenza da una conversazione su msn, ma tant'è :°D) e lapidari 'guarda, te lo dico perchè ci tengo: è tutta roba riciclata. Di idee originali o comunque valide ce ne sono veramente poche', già il sentore della schifezza bussava forte al mio naso, ma ho continuato a scambiarlo per eccessiva autocritica. E invece no! La puzza si sentiva bene tutta intorno! E mi sono venute in mente le parole dei My Chem ('cidenti a voi, siete sempre in mezzo alle palle! Ma vi amo anche per questo), che hanno buttato ciò che avevano fatto poco prima di incidere Danger Days, perché troppo costruito. Troppe regole, troppi dettami, e a una certa Gerard e soci se ne sono accorti, hanno visto che non funzionava, hanno buttato tutto nel cesso tenendosi solo le parti buone, e si sono buttati a fare le cose d'istinto: ecco Danger Days, ecco un album veramente degno di nota. Badate, nemmeno casuale nei contenuti, perché ha una sua logica e coerenza, però è frutto dell'istinto, e quindi un'altra volta quei bastardi del New Jersey mi hanno insegnato qualcosa di cui spero di fare tesoro, perché ho veramente bisogno di scrivere qualcosa che mi soddisfi appieno e soddisfi anche chi ho intorno, perché no. Perché vorrei che fosse questo, il mio lavoro. Perché so che non sono malaccio e quindi voglio continuare a pensarlo, a gongolarmi del saper fare almeno questo, come attività artistica. Sennò poi mi viene da pensare di nuovo che sia una fallita e via, non c'ho mica voglia di deprimermi :°D
E tra l'altro ho pure avuto qualcosa da dire qui dentro, mica cazzi.

venerdì 11 marzo 2011

Pubblicità occulta a buffo

Bene, fino a mezz'ora fa avevo in mente di fare un post su qualcosa ma mi sono completamente dimenticata cosa, per cui riempirò questo post inutile con una chicca che ogni volta che esce sono qui che gongolo e saltello come una scema.
Dunque, dovete sapere che da quando ho scoperto il Blog del Doc Manhattan ne sono un'assidua lettrice - evitando accuratamente post su calcio e bresslin, ma perché qui entra in campo il sessismo che cerco in tutti i modi di estirpare dalla mia persona. Parliamoci chiaro: non posso farci niente, sono cose che non mi interessano, esticazzi del sessismo :°D - qualche volta ho pure commentato ma poca roba, sono una timidona (hahaha) e mi sembra sempre di proferire delle inutili cagate, quindi mi astengo e gongolo in silenzio della rubrica dedicata ai vecchi numeri di Topolino. Sì, perché quando ero piccina già iniziavano a declinare pericolosamente e a diventare quel che sono adesso, ossia delle pallide brutte copie (poco da fare, anche Lupo Alberto sta declinando pericolosamente...sò cose che ti segnano) con storie bruttine e di poco spessore, ma insomma, qualche cosina di meritevole di essere ricordata l'ho beccata anche io nella mia infanzia (onore e grazie ai Classici Disney di zio, tra l'altro), e quindi leggere di questi numeri usciti pure prima che io fossi in programma di essere sfornata è cosa buona e giusta e riporta indietro nel tempo, in un amarcord agrodolce. E insomma, se siete "vecchietti", o curiosi, dateci un'occhiata, metto l'ultimo link qui sotto, tanto ci sono anche tutti gli altri :°D

http://docmanhattan.blogspot.com/2011/03/le-pubblicita-fuorvianti-di-topolino_11.html

E tra l'altro, mi sono appena ricordata di cosa volevo scrivere. Prossimo post!

giovedì 3 marzo 2011

Antieroi, pt. 1

Ultimamente va parecchio di moda creare dei personaggi che sfuggano completamente a quell'idealizzazione e purezza di intenti che era un tratto distintivo dei cosiddetti eroi. Detto fra noi, esprimendo un parere più che personale - ma in cui credo si ritroveranno in tanti - l'eroe alla Superman, o il classico cavaliere senza macchia e senza paura dei poemi cavallereschi medievali, risulta, nell'epoca contemporanea, alquanto scontato e stereotipato, una tipologia umana che non si trova nemmeno nella realtà, dal momento che niente è tutto bianco o tutto nero. Insomma, tornando indietro nel tempo fino all'antica Grecia, Ulisse batte Achille senza riserve, anche in virtù delle enormi doti intellettive in dotazione al primo. Quelli che vengono denominati, in antitesi (e non opposizione, giacchè quella è territorio più o meno esclusivo dell'antagonista vero e proprio), antieroi, sembrano avere proprio questo dalla loro: intendiamoci, non è che gli eroi sono tutti una brancata di idioti, anzi.